Unità Funzionale di Medicina Riabilitativa Neuromotoria 2
Responsabile:
- Dr. Paolo Bordignon
Medici dell’Unità Funzionali:
- Dr. Emanuele Perotti
- D.ssa Alice Pinardi
Coordinatore Infermieristico:
- Maria Pia Fava
Coordinatore Fisioterapisti:
- Davide Pastorelli, Lucia Daturi
L’Unità Funzionale di Riabilitazione e Recupero Funzionale si occupa della riabilitazione specialistica di pazienti che presentano disabilità derivante da – lesioni traumatiche (fratture, polifratture) – patologie vascolari periferiche trattate conservativamente o tramite amputazione – interventi chirurgici elettivi eseguiti in stati patologici degenerativi cronici (interventi di protesica articolare)
La presa in carico del paziente avviene tramite un approccio di team, costituito dalle principali figure che in concerto si occuperanno della cura della persona durante la degenza riabilitativa.
Le competenze di medico, infermiere, fisioterapista, terapista occupazionale, psicologo, neuropsicologo, logopedista, assistente sociale, tecnico ortopedico si uniscono per garantire un progetto riabilitativo individualizzato e omnicomprensivo avete come scopo ultimo la riduzione della disabilità, il miglioramento della qualità di vita, il recupero del maggior grado di autonomia possibile e il conseguente recupero della partecipazione ad attività sociali.
Il team riabilitativo si occupa dell’ inquadramento medico del paziente e dell’ adattamento farmacologico, del recupero della funzione articolare e muscolare semplice e complessa, dell’ addestramento all’ uso di ausili necessari al recupero delle autonomie (protesi di arto, carrozzina, etc..), del supporto psicologico necessario all’ elaborazione del proprio stato patologico, dell’ istruzione dei caregiver riguardo le necessità assistenziali al rientro al domicilio.
Relativamente al paziente amputato la presa in carico comprende un iniziale ricovero per cura del moncone nel postoperatorio, l’ avvio alle pratiche della protesi provvisoria e successivi ricoveri per addestramento all’ utilizzo della stessa.
L’unità Funzionale si avvale dei seguenti servizi interni ad integrazione delle attività di reparto:
- Ambulatorio di Ecografia Internistica Ambulatorio di Ecografia Vascolare
- Ambulatorio Fisiatrico Specialistico Ambulatorio di Ecografia Muscolo – Scheletrica
- Ambulatorio di Infiltrazione intra-articolare Ecoguidata
Servizio di Prescrizione Protesica e di Ausili
Il percorso riabilitativo del paziente amputato d’arto
Il Paziente amputato d’arto inferiore ( trans femorale o trastibiale) viene ricoverato presso l’Ospedale San Giacomo in media 6-7 giorni dopo l’intervento d’amputazione.
Il programma riabilitativo del Paziente amputato è attivo da circa 20 anni acquisendo un’alta specializzazione in merito. Attraverso il lavoro di un team interdisciplinare , il Paziente neo-amputato viene assistito in tutte le fasi del recupero psico-fisico per ottenere la miglior perfrmance motoria, soprattutto quella del recupero del cammino con la protesi più idonea.
Il percorso riabilitativo dell’amputato è suddiviso in più obiettivi e in più di un ricovero:
- nel corso del primo ricovero post-intervento, l’obiettivo primario è il riacquisto della stabilità clinico-internistica e l’ottimale guarigione della ferita chirurgica con stabilizzazione del moncone d’amputazione e un recupero motorio sufficiente per valutare la protesi personalizzata e altri ausili più idoneo attraverso regolari riunioni fra tutte le figure professionali coinvolte nel team (fisiatra, fisioterapista, terapista occupazionale, psicologo, tecnico ortopedico). La possibilità di applicare una protesi d’arto inferiore ad un Paziente amputato viene presa quindi sulla base di parametri clinici, scale funzionali note e attraverso la valutazione del Tecnico Ortopedico per una prescrizione della componentistica mirata. La prescrizione protesica viene inviata presso gli Uffici ausili delle Asl di competenza.
- nel corso di un secondo ricovero, il Paziente rientra per il recupero del cammino con la protesi provvisoria ( transfemorale o trasntibiale) precedentemente consegnata dal tecnico ortopedico. Spesso, per i Pazienti con amputazione di gamba, la protesi transtibiale viene confezionata direttamente presso questo ospedale in una Officina al suo interno. Il tecnico ortopedico, attraverso una tecnica afficace detta Amparo, modella l’invaso di gamba direttamente sul moncone ottenendo una congruità ottimale e quindi avviare la deambulazione assistita. La buona qualità riabilitativa di questa fase è ottenuta grazie all’intervento del tecnico ortopedico che settimanalmente verifica la congruità delle protesi apportanto adeguate correzioni o modifiche contestualmente all’attività riabilitativa
- dopo circa 6 mesi, il Paziente ha la possibilità di un terzo ricovero finalizzato alla valutazione se idoneo alla prescrizione della protesi definitiva previo valutazione della congruità di quella già in dotazione e altri parametri clinici ( integrità dell’arto inferiore superstite, stabilità del quadro clinico-internistico, profilo motivazionale). Tale valutazione viene sempre svolta in team interdisciplinare con l’obiettivo di migliorare l’autonomia del Paziente amputato e ridurre il carico assistenziale a domicilio. Se la prescrizione della protesi definitiva, sia transtibiale sia transfemorale, viene autorizzata in breve tempo dall’ASL di competenza e la consegna del tecnico ortopedico è ottimale, è possibile il recupero del cammino con la protesi definitiva stessa durante questo terzo ricovero. Diversamente è possibile un successivo ricovero riabilitativo per tale scopo.
Le riunioni d’equipe interdisciplinare coinvolgono le figure professionali che intervengono direttamente e regolarmente sul processo riabilitativo dell’amputato e sono il medico fisiatra, infermiere, oss, fisioterapista, terapista occupazionale, psicologo e tecnico ortopedico. In tale equipe rientrano in consulenza il chirurgo vascolare, diabetologo, radiologo, infettivologo, cardiologo. Le riunioni d’equipe interdisciplinare sono fondamentali per costruire e monitorare il progetto riabilitativo individuale non tralasciando nessun aspetto, ossia oltre a quello clinico e motorio anche quello psicologico, sociale, assistenziale ( familiari e caregiver) e abitativo ( barriere architettoniche). Il progetto riabilitativo individuale è più ordinato e puntuale attraverso l’uso della cartella clinica elettronica di cui è dotata questa struttura ospedaliera.
Nel corso degli ultimi 10 anni ( 2021-2022) il numero totale di ricoveri di neo-amputati e non sono stati più 450. I Pazienti sono provenienti da diverse regioni italiane. La patologia di base più frequente quella vascolare di cui più della metà secondaria ad una diagnosi di diabete mellito. L’età media supera i 60 anni fino ad una età massima di 90 anni.
GLI AMBIENTI DELLA UNITA’ FUNZIONALE DI NEUROMOTORIA II
L’U.F: iI Neuromotoria II è dotata di due palestre di 800 metri quadri, completamente attrezzate con strumenti di ultima generazione per la rieducazione del Paziente con disturbi del movimento.
All’interno degli ambienti di riabilitazione è presente una Officina per la gestione delle protesi dei Pazienti amputati d’arto; è presente inoltre un’ampia area ove il Paziente svolge attività di terapia occupazionale , strutturata come un ambiente domestico o di lavoro.
La vasta area esterna , in continuità con le palestre di neuromotoria, è stata concepita per poter svolgere attività riabilitative anche all’aperto; infatti sono presenti percorsi per il recupero dell’equilibrio e una pista , utile per l’apprendimento dell’utilizzo di carrozzine elettriche