Progetto Riabilitativo di Struttura
La gestione del rischio ospedaliero è intesa come un processo sistematico di identificazione, valutazione e trattamento di eventi potenzialmente dannosi, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza dei pazienti, migliorare gli indici di outcome e, indirettamente, ridurre i costi limitando i motivi di contenzioso.
All’interno della nostra Struttura già a partire dal 2008 è stato avviato il Gruppo di Coordinamento di Gestione del Rischio come articolazione organizzativa e approdo finale del Progetto di Sviluppo di un Sistema Integrato di Gestione del Rischio, deputato a individuare le azioni efficaci per ridurre al minimo il rischio clinico dei pazienti. Il Gruppo di Gestione del Rischio analizza tutte le informazioni inerenti problematiche potenzialmente in grado di produrre eventi avversi e danni per il paziente, con il conseguente compito di proporre eventuali soluzioni volte al miglioramento delle criticità.
Il Progetto di Sviluppo di un Sistema Integrato di Gestione del Rischio negli ultimi anni ha:
- Realizzato la Mappatura del rischio dei principali settori nei quali i pazienti, nella nostra Struttura, possono andare incontro a rischio clinico (danni conseguenti alla degenza).
- Identificato i componenti del gruppo, le fonti di informazione da analizzare e i dati da monitorare per proporre azioni volte a contenere il rischio.
Se vuoi saperne di più puoi scaricare il documento relativo al Progetto Riabilitativo di Struttura (2022) e leggere di seguito la Relazione sugli accadimenti relativi alla sicurezza delle cure.
Relazione sugli accadimenti relativi alla sicurezza delle cure
Nel corso del 2009 e del 2010 sono state implementate le attività previste secondo la tempistica attuativa pre-definita; il risultato finale ottenuto è stato il sistema di gestione del rischio attualmente attivo, i cui punti salienti sono i seguenti:
- Attività strutturata e codifica delle modalità organizzative
L’organizzazione del Gruppo di Coordinamento per il monitoraggio e la gestione del rischio clinico e la codifica delle modalità organizzative che regolamentano l’invio e l’analisi dei flussi informativi connessi al rischio (incident reporting, non conformità, lamentele verbali e scritte, audit su specifici settori di rischio clinico ritenuti di importanza prioritaria in rapporto al contesto locale, ecc.). I Verbali delle Riunioni del Gruppo sono disponibili per consultazione e verifica annuale delle attività svolte.
- Controllo del Rischio connesso alla Gestione di Farmaci
L’introduzione della Cartella Clinica Elettronica, nel 2012, in tutte le Unità Funzionali della Struttura ha contribuito a limitare significativamente il rischio connesso alla gestione dei farmaci; in particolare ha escluso i rischi legati alla somministrazione della terapia al paziente sbagliato (l’identificazione è certa poiché avviene tramite fotografia, visibile sul terminale che gli Operatori utilizzano durante la somministrazione), i rischi connessi alla calligrafia poco leggibile delle prescrizioni e quelli derivanti dalle trascrizioni dei Fogli Unici di Terapia.
Nel corso del 2013, è stato definito e concordato un documento di Raccomandazione per definire indicazioni condivise sull’utilizzo delle Eparine a Basso Peso Molecolare (EBPM) e dei Nuovi Anticoagulanti Orali (NAO), essendo la casistica che giunge ai nostri reparti riabilitativi è in gran parte bisognosa di questi farmaci per prevenire eventi tromboembolici. In seguito, nel 2015, sono stati attuati la revisione e l’aggiornamento della dotazione di farmaci disponibili sui Carrelli per la gestione delle Emergenze Cliniche.
Durante il 2016 sono stati sottoposti a revisione alcuni punti della Procedura interna di Gestione dei Farmaci (PG 09), alla luce delle nuove indicazioni riportate nelle recenti “Linee di Indirizzo per la Gestione Clinica dei Farmaci” dell’ASR Emilia Romagna: in particolare sono stati rivisti i punti relativi all’Autogestione della terapia, alla Gestione dei farmaci personali del Paziente ricoverato, ed alla Gestione della terapia “al bisogno”.
- Controllo e Gestione Infezioni Ospedaliere
Dal 2007 è attivo il C.I.O – Comitato Infezioni Ospedaliere – deputato a monitorare il consumo degli antibiotici, la frequenza di infezioni ospedaliere ed in grado di identificare eventuali e conseguenti problematiche. Nell’ambito del programma del sistema di sorveglianza regionale basato sulla trasmissione elettronica dei dati di batteriologia, con scadenza mensile vengono effettuate le segnalazioni dei casi di isolamento di enterobatteri produttori di carbapenemasi, secondo la relativa Procedura definita dal C.I.O..
Nel corso del 2015 è stato inoltre definito, in collaborazione con l’Infettivologo componente del C.I.O., uno schema di Terapia Antibiotica Empirica da utilizzare nelle forme infettive di più frequente riscontro, in modo da uniformare l’approccio dei Medici nelle fasi iniziali del trattamento e contribuire al razionale utilizzo degli Antibiotici che è essenziale sia per il contenimento dei costi che per ridurre la diffusione delle resistenze batteriche.
Nel corso del 2019 è in programma, nell’ambito della prevenzione delle ICA (Infezioni correlate all’assistenza), l’attuazione delle seguenti azioni:
- Revisione e miglioramento qualitativo delle analisi di microbiologia clinica
- Revisione ed aggiornamento delle Linee Guida interne di Terapia Antibiotica empirica
- Monitoraggio dell’adesione alle Linee Guida per l’Igiene delle mani da parte di tutto il Personale sanitario
Su ognuno dei tre punti suddetti è prevista attività di aggiornamento e formazione rivolta a tutto il Personale Sanitario.
- Gruppo multidisciplinare per il monitoraggio ed il controllo della Legionellosi
In seguito ad un sospetto caso di Legionellosi all’interno della Struttura nel 2013, è stato definito un programma di sorveglianza e controllo della Legionellosi. Sono state avviate le procedure di revisione delle metodiche di intervento e di bonifica della rete idrica previste dalle Linee Guida RER; il monitoraggio sull’esito di tali procedure è stato attuato a partire dal 2014 e viene ripetuto annualmente.
Per quanto riguarda la valutazione di efficacia sulle modalità di detersione e disinfezione all’interno della Struttura, fattori fondamentali per ridurre il rischio di trasmissione infettiva, è attivo dal 2011 un sistema di monitoraggio basato sull’impiego di Bioluminometro per analizzare il grado di disinfezione nei vari ambienti di degenza, soprattutto sulle superfici con maggiori possibilità di contaminazione.
Nel corso del 2014 è stato implementato un sistema di disinfezione ambientale di tutte le aree di degenza basato sull’impiego di apparecchiature per la nebulizzazione di soluzioni di Perossido di Idrogeno e Sali di argento; il sistema prevede la disinfezione periodica a rotazione di tutti gli ambienti, la disinfezione straordinaria in casi programmati, il monitoraggio dell’efficacia attraverso campionamenti microbiologici periodiche e disinfezioni estese anche ai condotti dell’aria condizionata.
Nel 2016 è stata sottoposta a completa revisione la PG 19 “Sorveglianza, Gestione e Controllo delle Infezioni Ospedaliere: misure da adottare nelle Unità Funzionali”; nella nuova versione la Procedura riunisce tutte le azioni da svolgere per ridurre il rischio di ICA (Infezioni Correlate all’Assistenza) sia per i Pazienti ricoverati che per il Personale Sanitario.
- Monitoraggio e controllo del rischio di caduta del paziente
Le cadute rappresentano la maggior parte degli “eventi avversi” che accadono all’interno della Struttura. Le segnalazioni avvengono da parte dell’operatore che rileva la caduta tramite compilazione del modulo di Incident Reporting* e i dati sono inviati registrati sul portale della Regione Emilia Romagna.
E’ stata avviata, in base alla valutazione dei precedenti dati di incident reporting che segnalavano la caduta come evento avverso di maggior frequenza all’interno della Struttura, un’Azione Correttiva attuata nel corso del 2009, che ha portato alla definizione del “Protocollo per la prevenzione ed il controllo del rischio di caduta”; l’implementazione ed il monitoraggio sull’attuazione del Protocollo si sono svolti nel periodo dal 2010 al 2012.
Nel corso del 2013 è stata attuata la revisione del suddetto Protocollo alla luce dell’esperienza operativa (attività svolta dal Gruppo di lavoro individuato per condurre un Audit clinico volto a verificarne la corretta implementazione); mentre nel 2014 l’Audit è stato proseguito da un nuovo Gruppo di lavoro, con il mandato di produrre materiale informativo indirizzato ai pazienti ed ai familiari per consentire un loro maggior coinvolgimento e partecipazione nell’attuazione delle misure di prevenzione delle cadute. Per questo è stato prodotto un opuscolo informativo che viene ora regolarmente distribuito e illustrato a tutti i degenti con rischio di caduta, è stato adottato un nuovo sistema di identificazione degli ausili in base al grado di rischio presentato dal Paziente che li sta utilizzando e sono stati creati incontri settimanali di counselling per i Pazienti sul rischio caduta.
Attivo è il monitoraggio sull’efficacia di queste attività realizzato con la prosecuzione della rilevazione del numero di cadute all’interno della Struttura e degli esiti delle cadute stesse. Inoltre, è stat avviato anche un programma di formazione e aggiornamento sulle tematiche inerenti ad equilibrio, propriocezione, e implicazioni riabilitative, con lo svolgimento all’interno della Struttura dei Corsi di aggiornamento sulla “Valutazione e terapia riabilitativa di alterazioni dell’equilibrio e della propriocezione e metodiche di prevenzione delle cadute”, e sulla “Prevenzione delle cadute nel setting di cura”.
Nel corso del 2014 è stato anche inserito nella Cartella Clinica Elettronica un’apposita sezione dedicata alla raccolta dei fattori di rischio personali e ambientali per caduta utilizzata, per le parti di rispettiva competenza, dal Medico, dall’Infermiere e dal Fisioterapista; si è inoltre attuata una modifica dei moduli di Incident Reporting nella parte dedicata ai fattori predisponenti alla caduta, in modo da rilevarne il grado di frequenza e valutare l’introduzione di modifiche organizzative e gestionali volte a ridurne la potenziale pericolosità.
Nel corso del 2019 abbiamo proceduto alla revisione ed aggiornamento di tale sezione, per renderla coerente alle nuove indicazioni emerse nell’ambito delle attività del Gruppo regionale per la prevenzione del rischio di caduta in ambiente ospedaliero, cui la nostra Struttura sta attivamente partecipando.
- Monitoraggio e controllo delle Lesioni da Decubito
Lo sviluppo e la cura delle LDD durante la degenza sono monitorate semestralmente tramite appropriate scale di valutazione. Le attività sono volte a contenere il rischio d’insorgenza di lesioni da decubito ed a migliorare/risolvere le lesioni da decubito già riscontrabili all’ingresso dei pazienti della nostra Struttura; tali attività vengono svolte sulla base di Protocolli interni costantemente aggiornati.
- Stesura ed implementazione di Protocolli attinenti alle attività di prevenzione e contenimento del rischio clinico.
Nel corso del 2012 è stato definito il “Protocollo Aziendale su Monitoraggio e Segnalazione di Eventi Sentinella e Avventi Avversi”, che è stato poi attuato negli anni successivi e di cui si prevede la prosecuzione d’impiego. Successivamente il Protocollo è stato revisionato ed aggiornato con l’inserimento delle nuove modalità, previste dalla disposizione RER prot. PG/2016/91169 del 12/02/2016, per la segnalazione degli Eventi Sentinella.
- Definizione di Procedura per la Prevenzione e Gestione del rischio di allontanamento del Paziente dalla Struttura
Sulla base delle LG RER sull’argomento in oggetto, emanate nel luglio 2015, è stata redatta la Procedura che definisce le azioni da intraprendere, da parte del Personale sanitario, in caso di allontanamento non autorizzato del Paziente dalla Struttura Ospedaliera.
- Prevenzione del rischio connesso con la Terapia Trasfusionale
Nel corso del 2014 è stata sottoposta a revisione la PG 18 “Buon uso del Sangue”, che è stata integrata con una Checklist da compilare da parte del Medico e dell’Infermiere prima dell’avvio della terapia Trasfusionale e che viene poi conservata in Cartella Clinica, e con uno Schema sinottico delle attività cliniche ed amministrative da svolgere per la corretta gestione delle varie fasi della terapia stessa (Modello 37.01).
Nel corso del 2015 è stato attuato il Corso ECM FAD “Gestione della Terapia Trasfusionale”, per mantenere sempre al massimo il grado Di attenzione del Personale Sanitario su questa attività da considerare ad alto rischio di eventi avversi. Nel corso del 2019 verranno proseguite le attività di audit sulla corretta attuazione della Procedura e verrà integrata nella Procedura stessa l’Istruzione Operativa emanata dalla RER sulle modalità di segnalazione degli eventi sentinella che si dovessero verificare in corso di trasfusione.
- Definizione di Procedura per la regolamentazione degli accessi ai locali della Struttura
Sulla base delle indicazioni riportate nel documento “Modello italiano per la gestione del rischio in ambito sanitario per Regioni ed Aziende Sanitarie ed Ospedaliere” redatto da Federsanità ANCI – AGENAS, verrà definita la procedura in oggetto per ridurre i rischi connessi all’accesso improprio di Operatori sanitari o Pazienti a determinati locali della Struttura.
- Eventi Avversi
- Definizione di Istruzione Operativa per la Segnalazione e la Gestione degli episodi di violenza a danno dell’Operatore Sanitario
*Per saperne di più qui è possibile vedere il report del 2021 sull’ Incident Reporting.
In ottemperanza agli art. 2 comma 5 e art.4 comma 3 della Legge 8 marzo 2017 n.24 la Casa di Cura San Giacomo pubblica sul proprio sito web i dati relativi alla sinistrosità che si riportano nella tabella seguente:
Anno | Sinistri risarciti | Importi liquidati |
2019 | 1 | 16.000,00 |
2020 | 2 | 75.000.000,00 |
2021 | 0 | |
2022 | 0 | |
2023 | 0 |
DATI COPERTURA ASSICURATIVA
Polizza Assicurativa R.C. Rischi diversi
Compagnia di assicurazione: Unipol SAI
N. Polizza: 65/146936903
Scadenza: 30/06/2024